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ADOLESCENTI E INSONNIA DA SMARTPHONE

Scritto da Mimom Mag il .

Gli adolescenti e l’insonnia da smartphone: a quanto pare non riescono a starne lontani, neanche di notte.

Abbiamo deciso di scrivere quest’articolo ispirandoci ai temi medico-scientifici trattati da ACP: “Associazione Culturale Pediatri” alla quale noi di Mimom Mag facciamo riferimento per informazioni e ricerche interessanti e utili a genitori o aspiranti tali.

Dormono poco e male. Gli adolescenti italiani sono per questo a maggior rischio di comportamenti antisociali come bullismo e violenza, così come di disturbi come sonnolenza diurna, ansia, depressione e mal di testa. Disturbi sempre più diffusi fra i banchi di scuola. Emerge dall’indagine « Gli adolescenti e il
 sonno » realizzata dall’Associazione no-profit Laboratorio Adolescenza e l’Istituto di Ricerca IARD, in collaborazione con ACP (Associazione Culturale Pediatri) e con il contributo non condizionante di Uriach Italia, divisione Laborest. Quel che è peggio è che, in oltre il 40% dei casi, i genitori non sono a conoscenza del problema.

Le 9 ore di sonno raccomandate per stare in salute se le garantiscono solo il 6.8% dei ragazzi. Il 59.1% di loro tiene acceso lo smartphone, accanto a sé, tutta la notte: cosa sbagliata anche solo per l’inquinamento elettromagnetico che produce.

Adolescenti e insonnia: lo smartphone come sonnifero

Sono le ragazze che in particolare hanno l’ansia da telefono e lo tengono acceso di notte, con uno scarto di ben 10 punti percentuali rispetto ai coetanei maschi (66% versus 56%). Le femmine inviano messaggi sui social anche di notte (60% vs 56%), utilizzando questo sistema anche  come “sonnifero” quando  non riescono ad addormentarsi (40%). Mentre notoriamente la luce dei dispositivi elettronici allontana il sonno. Circa il 10%, non a caso, afferma di fare spesso fatica a riaddormentarsi.

adolescenti e insonnia da smartphone

Adolescenti e insonnia: motivazioni

Anche le motivazioni sono interessanti e differenti per sesso: ho troppi pensieri (71.8% nelle femmine vs 56.1% nei maschi), ho preoccupazioni per la scuola (61.6% vs 48.8%), preoccupazioni per gli amici (30.9% vs 21.1%), mi sento nervoso (54.8% vs. 39.5%), sono triste (49.9% vs 26.3%).

“Sebbene quindi il problema sia presente e sia importante, raramente noi pediatri ne siamo messi al corrente o veniamo interpellati, perché i ragazzi non ne parlano coi propri genitori”, spiega Maria Luisa Zuccolo, pediatra del gruppo Adolescenti ACP. “Meno del 30% considera i problemi di sonno qualcosa da dovere condividere coi genitori o poter riferire al proprio medico”. In oltre il 40% dei casi, neppure i genitori non sono a conoscenza del problema.

L’insonnia e le conseguenze negative

La mancanza di sonno provoca prevalentemente, come effetto da loro registrato, difficoltà a svegliarsi la mattina (82,3%), perdurare di un senso di stanchezza durante la giornata (55%). Il 40% accusa mal di testa. Un terzo, circa, registra effetti negativi sul rendimento scolastico, solo il 16% collega la difficolta ad addormentarsi o dormire ad un problema di salute.

Le cause dell’insonnia secondo gli adolescenti

“Pensieri” e “scuola” (ma meno nei ragazzi del Sud) sono le cause principali che gli adolescenti collegano alla loro insonnia. Il 60% afferma anche di non avere sonno all’ora di andare a dormire, ma in altre ore della giornata. La situazione per la maggior parte migliora nei giorni di festa o durante le vacanze. Quali rimedi teorici, oltre che non dormire in camera da soli (76%), indicano in prevalenza ritmi di vita regolari (82%), attività sportiva costante (79%) e alimentazione sana (73%). Tutti comportamenti che, nella pratica effettiva, gli adolescenti adottano molto poco.

Indagine sugli stili di vita e la qualità del sonno

L’indagine è stata realizzata nel corso dell’anno scolastico 2018-2019, e rientra nell’ambito dell’Indagine quantitativa e qualitativa sugli stili di vita degli adolescenti realizzata da Laboratorio Adolescenza e ACP. Durante l’orario scolastico, i ragazzi hanno compilato un questionario a risposte chiuse, sotto la supervisione dell’insegnante e/o di un intervistatore. È stata svolta su un campione nazionale rappresentativo di 2019 studenti (1027 maschi e 992 femmine) della classe terza media inferiore (età 12-14 anni). L’estrazione delle classi campione è stata effettuata sulla base di un campionamento nazionale multistadio stratificato a quantità proporzionate (su dati MIUR per scuole secondarie  di primo grado) secondo un disegno fattoriale che considera la distribuzione regionale e la distribuzione per ampiezza demografica dei comuni.

Come gruppo Adolescenti ACP, abbiamo scelto di indagare la qualità del sonno con i seguenti obiettivi:

1) avere un quadro chiaro della prevalenza del fenomeno e dei comportamenti ad esso connesso

2) identificare eventuali interventi da compiere sia per la prevenzione che per una corretta gestione della problematica.

Da una prima lettura dei dati emerge nettamente che esiste una “questione sonno” che merita attenzione nel periodo adolescenziale. “Anche perché gli adolescenti che dormono poco sono per questo a maggior rischio di comportamenti antisociali come bullismo e violenza, così come di disturbi come sonnolenza diurna, ansia, depressione e mal di testa, sempre più diffusi fra i banchi di scuola” conclude Zuccolo.

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