Il bello della bicicletta (soprattutto se è Cargo Bike)! Intervista a Antonella Pesenti di FridaBike.
Incontro Antonella Pesenti nella sua officina, dove vende e noleggia Cargo bike, in un ex deposito di vernici.
In precedenza Antonella ha lavorato come modella nell’alta moda. Il fascino del luogo richiede qualche nota descrittiva. Ci troviamo a Milano, nel quartiere conosciuto un tempo come “Bullona”.
Attraverso il cortile di Via Piero della Francesca 34, per raggiungere lo spazio di FridaBike. Siamo nella “Ca’ Longa”, uno degli edifici di ringhiera più suggestivi della città. Facendo un tuffo nel passato, non è difficile immaginarsi qui, la vita brulicante della Vecchia Milano. Tra panni stesi, altarini (che esistono ancora!) cavalli e carrozze. Antonella mi dice che l’edificio era un tempo sede delle poste. Chissà chi era quel postino che, un giorno, ha inforcato per la prima volta una bicicletta per il suo giro di consegne nel quartiere. Chissà quale senso di libertà avrà assaporato e quanto il tempo guadagnato nell’assolvere il proprio lavoro, sulle ali delle due ruote!
In bicicletta, le giornate paiono allungarsi. Mentre le distanze si accorciano, la città da vivere si amplia.
È qualcosa di prezioso, che va (ri)scoperto…
Questa stessa esigenza di libertà, di chi è abituato a “mangiarsi” la città in sella alla propria bicicletta e non riesce proprio (e per fortuna) a rinunciarci, è ciò che ha generato la passione di Antonella per le Cargo Bike. Quando è successo?
Una volta che Antonella è diventata mamma di due bambini e in poco tempo ha visto via via le sue possibilità di movimento su Milano rimpicciolirsi. Oltreché complicarsi, girando soprattutto in passeggino o usando i mezzi pubblici. Il suo incontro con le Cargo Bike è stato amore a prima vista, come ci racconterà lei stessa.
La possibilità di riprendersi in mano la città, assieme ai suoi figli.
Per chi non avesse le idee chiare, le Cargo Bike sono delle biciclette ideate e costruite per trasportare carichi di differente natura.
Possono portare di tutto: dai bambini (tendenzialmente fino a un massimo di tre), a cani e gatti; dagli attrezzi da lavoro ai gelati; dalla bancarella di libri a quella dei fiori.
Le Cargo bike affrontano senza difficoltà l’inverno e se la cavano ottimamente su ghiaccio, come insegnano i danesi, che le hanno inventate, portandole ai massimi livelli di progetto. In Italia se ne vedono ancora poche, ma nei paesi nordici, come in Danimarca, le Cargo Bike sono diffusissime, soprattutto nelle famiglie con bambini e animali al seguito.
Come una qualsiasi bicicletta, sono completamente green: contribuiscono a decongestionare il traffico, rendendo le città un po’ più vivibili.
Antonella, cosa ti ha colpito di più scoprendo le Cargo Bike?
L’orizzonte sulla città che mi si apriva di nuovo, anche da neo-mamma. La possibilità di andare aldilà del solito parchetto e dei soliti giri…
Ho incontrato le Cargo Bike casualmente, in un viaggio in Danimarca, dove vedevo sfrecciarmi continuamente davanti biciclette cariche di bambini. Mi sono detta, voglio anche io una Cargo Bike! Una volta rientrata in Italia, ho scoperto che qui non le vendevano e che era difficile trovarle. Circa otto anni fa ho ricevuto in regalo per il mio trentesimo compleanno, la prima Cargo Bike: una Christiania.
Mi è cambiata la vita. Dopo la maternità è stato fondamentale per il mio “umore”. Potevo portarmi i bambini ovunque, anche di sera, per vedere le amiche, per esempio, mentre loro dormivano tranquilli.
In poco tempo, visto che da noi non si trovavano, ho deciso di avviare un’attività di vendita di Cargo Bike in Italia. Erano davvero in molte, ogni giorno, le persone che mi fermavano per strada, chiedendomi dove avessi comprato la mia.
Il nome Frida è quello di mia figlia…
C’è voluto pochissimo a ideare il progetto FridaBike! Da lì in avanti le cose sono andate poi un po’ più per le lunghe. Ho studiato i modelli, preso informazioni con le aziende… Ho lavorato per mettere da parte qualcosa e ho aperto FridaBike nel 2015. Questo posto è il primo che ho visto. Incredibilmente perfetto!
“Metti anche mano” alle Cargo Bike?
Assolutamente sì. Di base c’è una mia predisposizione per la manualità. Ho frequentato il Liceo artistico e l’Accademia di Brera, ho fatto un po’ scultura… So cucire. Ho infatti, anche una linea di abiti per bambini handmade, che mi diverte molto. Mi sono costruita sempre le cose da sola, fin da piccola. Ho imparato subito a conoscere le Cargo Bike, partendo dalla mia Christiania e da qualche video su YouTube! Senza bisogno di leggere tante istruzioni, sono riuscita a capire meccanismi e funzionamenti. Mi sarebbe piaciuto fare una scuola di ciclo-meccanica. Ma di fatto, man mano che si sono presentati i problemi ho trovato le soluzioni.
Hai dei collaboratori?
Mi occupo di tutto da sola, dalla vendita alla manutenzione, dai social alla comunicazione. Mi piace che, in particolare su instagram, emerga la dimensione reale della mia vita, piuttosto che la parte commerciale. Scelgo poi solo modelli che mi piacciono e che ho testato con i bambini. Da FridaBike non si trovano quindi tutti i prodotti dei marchi danesi e olandesi con cui lavoro, ma una ristretta selezione. I modelli che propongo hanno qualcosa di speciale. Vendo, di fatto, cose che avrei comprato io stessa; principalmente su Milano e dintorni. Ho conosciuto con l’occasione tante persone interessanti. Mamme e papà, ma anche gente che ha bisogno della bicicletta per la propria attività; per fare consegne o lavorare come ambulanti. Un momento molto bello è quello dell’ordine, in cui si scelgono con i clienti i modelli più adatti a loro. Non c’è invece un modello FridaBike, cosa che esisteva all’inizio. Ho in testa tante idee al proposito, vedremo cosa riuscirò a fare in futuro…
Proponi altre iniziative, oltre alla vendita?
Oltre all’acquisto propongo anche il noleggio. Per chi ha intenzione di comprare, è molto importante testare la Cargo Bike prima. Tramite una campagna crowdfunding ho acquistato quattro Cargo Bike dedicate al noleggio low cost, per attrarre le persone più diffidenti, con prezzi contenuti. Magari c’è chi ne ha bisogno per qualche giornata speciale o per l’arrivo di ospiti con bambini che vogliono vedere la città. È un modo migliore per girare Milano.
Il noleggio offre un valore aggiunto. Sono delle biciclette in più che girano, per prima cosa… E questa, per me, è anche la pubblicità migliore.
Ogni Cargo Bike, come ogni bicicletta è un piccolo, importante regalo per la città. Ci dice Antonella.
Non posso che essere d’accordo. La bicicletta è stata un’invenzione geniale.
Ha un solo carburante non inquinante: l’uomo con il suo metabolismo. Valorizza l’individuo in modo simbiotico, grazie a congegni meccanici semplici, moltiplicando la sua spinta in avanti. È un oggetto emozionale a cui si legano straordinari ricordi di vita… Porta in giro silenziosamente persone dai polpacci forti, tendenzialmente ottimiste. Persone fiduciose nel nuovo giorno, che non temono il mal tempo.
Ivan Ilich, già nel 1973, nel suo saggio, Elogio della bicicletta proponeva un ritorno in massa alla bicicletta, contro il monopolio delle auto. Così recita la quarta di copertina del suo libro: «La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un’auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un’unica vettura. Per portare 40.000 persone al di là di un ponte in un’ora, ci vogliono tre corsie di una determinata larghezza se si usano treni automatizzati, quattro se ci si serve di autobus, dodici se si ricorre alle automobili, e solo due corsie se le 40.000 persone vanno da un capo all’altro pedalando in bicicletta.”
Forse oggi queste riflessioni dovrebbero essere aggiornate, sopratutto se si arrivasse a considerare (e promuovere) le Cargo Bike.
Un po’ di ingombro in più, per più persone a bordo. Una bella prospettiva su cui ragionare per il futuro delle città. Antonella ne sarebbe felice.
Foto Fridabike: by Antonella Pesenti, family & friends.
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Sono copywriter freelance e scrivo di ciò che principalmente mi appassiona: cultura, design, trends, life & family style. Ma non solo. Mi piace anche spaziare tra articoli di approfondimento e blogs posts. Tra traduzioni e publiredazionali; ricerche di branding per aziende e reportage. Amo soprattutto le interviste, con il loro contenuto “a sorpresa” fatto di nuovi incontri, grandi scoperte e belle conversazioni.
Lascia un commento