COLORARE LA VITA CON CLARA WOODS

Scritto da Maria Quinz il .

Colorare la vita: l’arte di Clara Woods, pittrice a tredici anni

Chi è Clara?

Clara ha tredici anni, è bionda, vive in Toscana e ha un fratello più piccolo. Lei ama esprimersi con le mani ed esternare le emozioni attraverso la pittura. Clara adora l’arte di Frida Kahlo. Clara ha avuto un ictus quando era nella pancia della mamma Betina. Non può parlare, ma capisce bene tre lingue, italiano, inglese e portoghese.

Noi di Mimom non potevamo non raccontare la storia di Clara Woods e quella di sua madre Betina, una volta che abbiamo saputo di loro. Clara, grazie alla famiglia, alla passione per l’arte e ai social, sta portando in giro per il mondo il suo sorriso e la voglia di sfidare le avversità. Clara non vuole accantonare i sogni, nonostante la disabilità, ma coltivarli, come è giusto che faccia una ragazzina della sua età. Ci vuole coraggio e determinazione per affrontare tutto questo e Clara e Betina, mi dice il papà Carlo, ne hanno da vendere.

Colorare la vita con il coraggio

E si vede subito. Ci incontriamo a Milano. Clara è arrivata in città per una personale, assieme a tutta la famiglia. Qui piove da giorni e vedere il volto sorridente di Clara sul cartellone della mostra, regala fin da subito calore e ottimismo. L’energia vitale della ragazzina si coglie al volo incontrandola. Clara, come dice sua madre Betina, sorride sempre. Ed è vero. Osserva tutto curiosa, quasi non volesse farsi sfuggire nulla di quel che le succede attorno. Mi accoglie con simpatia e con familiarità, quasi ci conoscessimo da prima.

Mi faccio raccontare da Betina la sua storia: quella di donna e mamma, che non vuole rinunciare ad accompagnare la figlia in una crescita armoniosa e il più possibile appagante; ad aiutarla a prendere il volo e ad essere sé stessa, oltre le barriere della disabilità.

Betina, cosa ti ha spinto a promuovere (e comunicare) la creatività di Clara?

Quando ho capito che Clara non sarebbe stata in grado di leggere e scrivere ho vissuto momenti di totale sconforto. Poi vedendo tutte le qualità positive di mia figlia e la sua innata capacità di comunicarlo, a suo modo, ho sentito il bisogno di farlo vedere al mondo. È da diversi anni che lavoro con i social media. Ho creato un account Instagram per condividere la sua storia. Volevo mostrare che è possibile sorridere nonostante le difficoltà (Clara sorride sempre!). Il mio obiettivo era che Clara, attraverso i social media, arrivasse a “influenzare” positivamente le vite di altre persone. Poi è arrivata la pittura, l’interesse per l’arte e la prima mostra, dove le sue creazioni sono piaciute a tanti e così abbiamo continuato ad accompagnarla su questa strada: a colorare la vita ogni giorno ( la sua, la nostra e quella di molti altri) con la sua voglia di raccontarsi.

Sogni a pennellate

C’è stato un momento particolare, che ti ha motivato in questa scelta?

Sì, quando Clara mi ha comunicato che voleva fare una mostra con i suoi quadri a New York, proprio come Frida Kahlo. A quel punto ho sentito che dovevo dirle di sì. Le ho detto che avremmo dovuto fare tanti sacrifici e lavorare molto, ma che non era un sogno impossibile. In questo momento, se guardo indietro, mi rendo conto che la sua richiesta mi ha spinto a sfidare le difficoltà con coraggio e mi ha dato la forza di continuare. Se avessi detto di no a Clara, niente di tutto ciò sarebbe successo. Dream Big! Work Hard!

Come è avvenuto l’incontro con l’arte da parte di Clara? Cosa ha significato per lei?

Clara ha iniziato a dipingere a 6 anni, con una maestra molto brava che si chiama Astrid Honneger. Poi ha smesso per qualche tempo e ha ripreso nel 2015. I primi quadri erano dipinti dove impiegava solo il nero. Una volta finiti, li distruggeva. Poi piano piano abbiamo scoperto assieme a lei il colore e le forme… Io credo che quando Clara dipinge o disegna, sia l’unico momento in cui possa essere se stessa al 100%. In tutti gli altri, ha sempre bisogno di qualcuno che la aiuti a comunicare, ha bisogno di essere accompagnata per non inciampare, perdere l’equilibrio…

Ma quando dipinge, c’è lei: Clara, il suo mondo e la libertà di essere se stessa!

Colorare la vita con il coraggio

E cosa ha significato per te e per la vostra famiglia (in termini di cambiamenti di vita o altro) assecondare questa sua inclinazione?

Speranza. Credo sia questa la parola che conta. Speranza di poter dare un futuro migliore a Clara, speranza di poter aprire le porte ad un’inclusione più generalizzata di persone con difficoltà; speranza di poter gridare al mondo che la diversità è solo un valore aggiunto. E poi c’è la speranza che, dopo che io e Carlo non ci saremo più, ci sarà qualcuno insieme a lei o che lei stessa potrà gestirsi autonomamente.

Stiamo insegnando a Clara ad avere degli obiettivi e a lottare concretamente per qualcosa. Sentiamo di avere i mezzi per disciplinare la sua routine e anche insegnarle i valori della vita. Clara è uscita da una situazione priva di prospettive, per arrivare ad avere un grande obiettivo che può essere raggiunto, con calma, in piccole tappe. Guardando indietro non so come sarebbe la nostra vita se non ci fosse l’arte, specialmente ora che Clara sta entrando nell’adolescenza.

C’è un quadro, tra gli altri, a cui tu sei particolarmente affezionata?

Questa è una domanda difficile. A volte, in un primo momento, mi capita di non cogliere subito la bellezza e il carattere dei dipinti; poi quando li devo catalogare, fotografare o caricare sul sito, vedo cosi tanti dettagli che finisco per innamorami di tutti i suoi quadri.

Il suo primo autoritratto è nel mio cuore. Anche il primo ritratto di Frida Kahlo è un lavoro tanto significativo per me.

Colorare la vita con i sogni

I quadri di Clara sono un’esplosione di colore. Cosa raccontano, secondo te?

Il suo mondo interiore. La sua maniera di vivere la vita. Lei mi insegna ogni giorno a guardare oltre… è così difficile per me, ma per lei è naturale. E quando Clara ha un obiettivo, bisogna riconoscere che nessuno la ferma!

Aldilà della disabilità, Clara è una ragazzina come le altre, con i suoi sogni e le sue passioni. Tu come la descriveresti a chi non la conosce?

Clara è bellissima! È una ragazza che è sempre lì, aperta ad accogliere tutti. Riesce a capire i bisogni delle persone prima degli altri e con i suoi baci, sorrisi e abbracci (nel momento giusto) conquista tutti. Lei ama nuotare, andare al mare e viaggiare. Ama mangiare e stare con le persone. Il suo problema più grande oggi è forse la solitudine. Quando andava a scuola negli ultimi due anni non è stata invitata a compleanni, feste, ad un’uscita fuori della scuola. E qui parlo alle mamme. Aiutate i vostri figli ad accogliere e fare amicizia con bambini con problemi come Clara. È solo un valore aggiunto. Purtroppo Clara fatica a legare con i coetanei. E sinceramente, come mamma, ho spesso difficoltà ad aiutarla. Dall’altra parte però, devo dire, che ha conosciuto tante belle persone che stanno al suo fianco.

Clara poi non si tira mai indietro. Vuole vivere e colorare la vita ogni giorno, fino all’ultimo respiro. È un po’ pigra… come molte sue coetanee e non vuole aiutare nelle faccende. A volte usa la sua disabilità come scusa.

La vita sui social ci dà soddisfazioni, ma dietro c’è anche tanta rinuncia, sacrificio e amore per far sì che lei possa risplendere della sua luce, in un mondo che cerca la perfezione e spesso si ferma alla superficie delle cose.

Il futuro è oggi

Avete insieme dei progetti per il futuro?

Sì. tantissimi.

Per poter seguire Clara il più possibile, sei mesi fa ho venduto la mia azienda e stiamo aspettando il visto per trasferirci in California, un mio vecchio sogno nel cassetto.

Clara ed io abbiamo poi una “lista immaginaria” delle cose che vogliamo fare: viaggiare tantissimo, vivere vicino al mare. Clara vuole sposarsi, avere 3 gemelle, 3 cani e una casa con piscina. Oltre alla mostra a New York, vogliamo lavorare con the Rock, fare una capsule collection con i quadri di Clara per Nike e Italia Independent, fare una turnè americana, londinese e portoghese di Parole Dipinte, spettacolo teatrale che racconta la vita di Clara e parla di inclusione, ideato e presentato da Lavinia Costantino. L’altra sera siamo andati a vedere il film di Frida Kahlo e Clara mi ha detto che quando sarà grande vorrebbe uscisse un film con la sua storia. Però dovrebbe uscire in sala quando è ancora viva…

Insomma … Dream big! Work Hard!

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