Comunicare efficacemente? Abbiamo parlato con Manuela Raffeiner, Coach Professionista esperta nell’utilizzo delle tecniche del cambiamento della Programmazione Neuro-Linguistica, di come la qualità della comunicazione sia fondamentale per costruire relazioni efficaci.
Ogni giorno entriamo in relazione con persone molto diverse tra loro: dai colleghi di lavoro, agli amici, ai semplici conoscenti, ai familiari, alla cassiera del supermercato, e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente certe relazioni non sono particolarmente impegnative, ed infatti non le consideriamo nemmeno tali. La riflessione che bisogna fare sulla qualità delle proprie relazioni diventa invece importante nei contesti amicali, familiari e lavorativi. Come possiamo comunicare efficacemente?
Partiamo dal presupposto che per avere delle relazioni efficaci tutto parte dalla qualità della comunicazione, dal modo in cui interagiamo con gli altri. Dal latino comunicare vuol dire mettere in comune, tecnicamente possiamo dire che la comunicazione è l’insieme dei segni e dei messaggi che utilizziamo per trasferire informazioni, emozioni e sentimenti, i quali permettono appunto di entrare in relazione con soggetti esterni a noi.
Un aspetto fondamentale, ma di cui non ci si rende conto, è il fatto che non si può non comunicare! L’errore più comune è pensare che se si sta zitti non si comunica niente. Non tutti sanno invece che ciò che viene detto rappresenta solo il 7% all’interno del processo della comunicazione.
La parte più importante, quella che esprime davvero ciò che si pensa, è invece la comunicazione non verbale, la quale rappresenta ben il 55%. Essa si esprime attraverso la postura del corpo, i movimenti, la posizione nello spazio, ecc..
Un’altra variabile molto importante è poi il linguaggio para-verbale, (38%), il quale si esprime col tono della voce, la velocità, la dizione, il timbro, il volume, ecc. Risulta quindi chiaro quanto poco importante sia ciò che si dice rispetto al modo in cui lo si fa. Se dico che sono tranquilla mentre parlo velocemente, ho un tono della voce molto alto e non mi fermo un attimo mentre parlo, il messaggio che passa non è sicuramente di tranquillità. Se dico a mio figlio che lo accolgo e lo capisco, tenendo le braccia conserte e le gambe accavallate, magari senza guardarlo negli occhi, il risultato è che non si sentirà né capito né accolto.
Oltre a ciò è importante capire che una relazione davvero efficace si ha solo quando la comunicazione sostiene e soddisfa i bisogni l’uno dell’altro. Bisogni come il contatto emotivo, l’essere compresi, il sentirsi accolti, il bisogno di incontro e di confronto, il bisogno di essere riconosciuti, sostenuti ed apprezzati ed il bisogno di dare e ricevere di fiducia. Questi bisogni sono universali e sono comuni a tutti, a prescindere dall’età, dal sesso o dalla provenienza. Per riconoscerli occorre ascoltare con attenzione le propri emozioni, le quali ci segnalano in continuazione ciò di cui abbiamo bisogno. Sta a noi riconoscerli, accettarli e gestirli in modo funzionale all’interno delle relazioni.
Per farlo bisogna fare attenzione a diversi aspetti:
Il Coaching è uno strumento concreto ed efficace che ti permette di individuare il proprio stile comunicativo ed aiuta a migliorare la qualità delle relazioni. MRC Training si rivolge in particolare ai genitori di ragazzi/e adolescenti per facilitare il processo comunicativo all’interna del nucleo famigliare e instaurare così una relazione con i propri figli solida e basata sulla fiducia ed il rispetto reciproco.
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