CORONAVIRUS: COME SPIEGARLO AI NOSTRI BAMBINI

Scritto da Arianna Terrana il .

Coronavirus: come spiegarlo ai nostri bambini. La psicologa perinatale Arianna Terrana ci aiuta ad affrontare questo tema molto delicato.

Devo dirgli la verità?

SI. La verità è il primo modo per abbassare il livello di paura. Pensateci. Cosa aiuta noi adulti? Non forse la conoscenza, il sapere?

Conoscere significa attribuire un significato al pericolo che abbiamo di fronte.

Si bisogna dire la verità ma senza drammi. Ho scritto una storia per i bambini (potrete scaricare il pdf alla fine dell’articolo) e la mia storia inizia così “Ciao io sono COVID e vengo da Whan”. C’è un motivo. Ho dato un nome, un volto, una personalità, una struttura, un’identità a qualcosa che non ha forma, non ha spazio e non è percettibile. Quest’operazione consente di attribuire un volto, operazione fondamentale per un bambino e altrettanto importante per un adulto, a questo cattivo che ci tiene rinchiusi in casa, che ci ha fatto rallentare i ritmi e cambiare routine.

Coronavirus e bambini: non è facile da spiegare ad un adulto figuriamoci ad un bambino!

La storia prosegue dando un nuovo punto di vista quello che non può passare ai telegiornali o nella mente degli adulti ma che più facilmente può arrivare a quella dei bambini: il punto di vista di COVID. Si avete letto bene ho parlato come se fosse il virus a raccontare la sua storia. Fornire una diversa prospettiva permette al bambino di comprendere che ogni cosa accade per un perché, che c’è un motivo dietro ciò che succede nel mondo. Raccontare il punto di vista del virus consente di dare voce, personalità e forma a qualcosa di impercettibile. Soprattutto fornisce una logica che fino ad ora forse non è stata indagata. Ho fatto in modo infatti che il virus fosse “buono e volesse solo compagnia” non perché i cattivi devono essere nascosti ai bambini ma proprio per dargli una nuova prospettiva, un nuovo perché.

“Ma devo parlargli della morte? Devo dirgli che le persone muoiono?”

Molti genitori mi pongono questa domanda. La morte non deve essere un tabù. La morte è parte della vita. I bambini capiscono la morte forse meglio di noi adulti. Un fiore che appassisce o un albero che cade rappresentano il ciclo della vita ed è da lì che si può iniziare a raccontare la morte. Una cosa fondamentale relativamente a questa specifica domanda che mi ponete è capire da chi parte. Mi spiego meglio. Se è il bambino a farvi la domanda diretta “mamma/papà ma le persone muoiono per questo virus? “ allora vale ciò che ho detto prima cioè ditegli la verità. Se però la domanda non viene posta dal bambino allora anche qui vale ciò che ho scritto prima raccontate ciò che succede ma senza aggiungere dettagli. Ricordate questa frase se fanno la domanda sono pronti per la risposta.

Cosa è necessario per dirlo ad un bambino?

Parole semplici, chiare e veritiere. Questo è il minimo comune multiplo per parlare ai nostri bimbi a prescindere dalla loro età. Quando ci troviamo di fronte a situazioni difficilmente spiegabili dobbiamo affidarci alla semplicità. Facciamo degli esempi. Dunque alla domanda cos’è questo coronavirus? Dovrà corrispondere una risposta molto lineare “il coronavirus è un virus. Se lo prendiamo ci fa ammalare. Per esempio ci fa venire il raffreddore, la tosse e la febbre”

A questo punto i bambini, soprattutto a partire dai 4/5 anni, non si fermano con le domande ed hanno bisogno di approfondire.

Bimbo: “Ora ho la tosse allora ho il coronavirus?”

Genitore: “No, è una tosse diversa, particolare e per capirlo serve un medico”.

Bimbo: “ma le persone muoiono?” Questa è per molti genitori la parte più difficile da affrontare. Non addolcite la pillola ma siate sinceri tanto lo leggerebbero attraverso i vostri occhi.

Genitore: “si alcune persone muoiono perché per questo virus i medici non hanno ancora trovato una cura. Però la stanno cercando stanno lavorando molto in questi giorni per aiutare le persone e salvarle”.

In questo modo avete detto la verità, importante per non lasciare il vostro bimbo in preda a fantasie, ma allo stesso tempo gli avete dato un confine. Inoltre così facendo, oltre alla verità scomoda, fornirete anche una verità positiva che in questo caso è rappresentata dal fatto che i medici stanno lavorando per aiutarci. I miei sono solo esempi di possibili domande e possibili risposte ma ricordatevi sempre che nessuno conosce meglio di voi i vostri bimbi quindi adattate questi piccoli esempi a loro. La cosa più importante è fornirgli un volto, dargli un confine, raccontarli la verità di ciò che accade. Ricordate sempre che “la verità è cibo per la mente” e questo vale a qualsiasi età.

Coronavirus e bambini: come passare le giornate?

Una cosa importante è STRUTTURARE le giornate. Questo vale sia per voi adulti che per i vostri bimbi. Create dunque una tabella di marcia. Lo potete fare con un cartoncino colorato, con un foglio bianco, su una lavagna, con gli acquerelli insomma usate la fantasia. Fatelo però insieme ai vostri bimbi, rendeteli cioè partecipi della divisione delle attività quotidiane. Questo passo è importante per far in modo che non ci si perda. Fategli visivamente vedere lo scorrere del tempo.

Prendete dunque un orologio e fategli osservare come camminano le lancette. Non potrete sicuramente giocare tutto il tempo insieme quindi lasciategli delle ore di gioco in autonomia ma limitatelo nel tempo. Dategli ancora una volta un confine. Esempio: “Da questa lancetta a questa lancetta io lavoro e tu giochi in cameretta, magari puoi preparare il gioco che faremo insieme dopo.” Non imponete questa tabella ma createla insieme. Ogni componente della famiglia può creare la sua inserendo degli orari e delle attività che combacino.

Coronavirus: quali giochi da fare in casa con i vostri bambini?

In casa si possono fare tantissime attività più di quelle che sicuramente scrivo. L’unica regola è USARE LA FANTASIA!

Il gioco della nascita: Un gioco semplice ed educativo che permette di capire la nascita della vita, il senso della cura e il ciclo della vita. Un gioco che propongo alle mamme in gravidanza per spiegare l’arrivo del fratellino. Prendete un vasetto (va bene anche quello dello yogurt o un bicchiere di plastica), adagiate sopra del cotone e delle lenticchie/ceci/fagioli. Innaffiate e aspettate che nascano i primi germogli. (Click sul link per vedere i passaggi http://www.naturalmentefarma.com/piantare-i-semini-nel-cotone-idrofilo-ecco-come-fare/). Ogni mattina i vostri bimbi dovranno occuparsi della piantina che sta per nascere dandogli dell’acqua.

Spazio alla creatività: qualsiasi materiale che avete in casa riciclatelo e utilizzatelo. Con la pasta potete fare collane, mentre con il cartone delle uova potete iniziare a fare i lavoretti per Pasqua; con i bicchieri dello yogurt ed un filo di nylon potete insegnare ai vostri bimbi come si propaga il suono. Costruite dei percorsi dentro casa come se foste spie (potete farlo con lo scotch colorato).

L’equilibrista: prendete un cucchiaio e ponete sopra una noce (una pallina, dei ceci, insomma quello che avete). Stabilite un percorso (esempio:dal divano alla tavola), mettete il cucchiaio in bocca dal lato del manico e posizionate la pallina sul cucchiaio. Iniziate il vostro percorso senza farla cadere, ci sarà da ridere!

La capanna: ai bambini piace tantissimo questo gioco. Costruite una capanna, per farlo utilizzate lenzuoli, sedie, cuscini, divani. Quello sarà il loro rifugio. Potrebbero chiedervi di mangiare lì o addirittura dormire, lasciateglielo fare. Questo gioco rappresenta un primo passo verso l’autonomia. Un passo fatto però in un contesto protetto come la propria casa e al fianco del genitore che è vicino.

Teatrino: organizzate in famiglia un gioco del mimo. Sarà un’occasione per ridere e per allenare la mente.

Indovina chi sono: scrivete il nome di animali su dei post it. Mischiateli e poi senza guardarli attaccateveli sulla fronte. Se i bimbi non leggono ancora disegnateli. Attraverso delle domande cercate di indovinare chi siete. Per aumentare la difficoltà fate domande a cui si può rispondere solo si o no.

Giochi di ruolo: questo giochino serve soprattutto quando si discute in famiglia. Scambiatevi i ruoli e fate che i vostri figli siano i genitori e voi i vostri bimbi. Fate le stesse espressioni, la stessa voce, gli stessi comportamenti. Attraverso il gioco imparerete ed insegnerete ad osservare i vostri comportamenti da altre prospettive. Inoltre è un gioco che permette lo sviluppo della così detta “teoria della mente”. Sviluppa cioè la possibilità di comprendere che ognuno ha una mente diversa, dei pensieri differenti e di conseguenza dei comportamenti diversi.

Piccoli chef: cucinate, divertitevi a sporcare, impastare, travasare e poi ad assaggiare le vostre creazioni.

Fate delle foto: avete occasioni per farvi tante foto insieme. Foto in cui vi divertite, truccate, travestite. Poi potrete stamparle e fare un bel collage di famiglia tutti insieme.

Inventate delle storie: create dei mini libri. Voi scrivete il loro dettato, loro disegnano. Se vi va vi consiglio di creare la vostra storia sul coronavirus.

Create: modellate i personaggi della storia inventata con il pongo, il das, il fimo o la classica pasta di sale. Create il Coronavirus. Vi permetterà di dargli un immagine ancora più concreta.

Popcorn: fate i popcorn insieme e mangiateveli di fronte un bel film o un bel cartone per tutta la famiglia!

Anche queste attività potrete inseritele nella tabella così da programmare il gioco o i giochi che farete nella giornata. Sicuramente ci sono tanti altri giochi che potrete fare utilizzando la vostra fantasia. Non è semplice gestire i bambini rimanendo in casa e gestendo anche il lavoro. Sono momenti difficili in cui spesso ci si sente persi ma si deve essere forti per i nostri figli. Per questo per voi ho creato una piccola storia da raccontare ai vostri bimbi, dovrete solo personalizzarla e aggiungere il loro nome.

Anche questa storiella fatela girare, rendetela virale affinché ogni bimbo abbia la possibilità di cambiare prospettiva, ascoltare il punto di vista di COVID e sentirsi importante poiché come leggerete i bimbi hanno una grande missione. L’ultimo pezzettino della storia ho scelto di dedicarlo a voi, cari adulti, cari genitori. Questo è il mio modo per starvi accanto. Vi ricordo che potete contattarmi e trovarmi qui.

COVID E IL SUO GIRO DEL MONDO

Un abbraccio la vostra Psicologa da mettere nel taschino.

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