
DIRE DI NO IN ADOLESCENZA: QUANDO E PERCHÈ È IMPORTANTE!
Oggi, insieme a Manuela Raffeiner, Coach Professionista di Bolzano che abbiamo conosciuto il mese scorso. affronteremo il tema importantissimo su come” DIRE DI NO” durante il periodo dell’adolescenza.
L’adolescenza è spesso presentata come un periodo difficile, in cui i ragazzi sono descritti come dei portatori di situazioni turbolente all’interno della famiglia. La questione “Dire di no” diventa in questo momento più complessa e delicata rispetto al periodo precedente, dove i genitori avevano molto chiaro cosa permettere. In questa fase essi entrano in un conflitto interiore dove da un lato devono continuare ad imporre dei limiti ben precisi ai propri figli, dall’altro devono cominciare e concedere loro più libertà per iniziare ad esplorare da soli il mondo.
Dire di no: le difficoltà dei genitori
La difficoltà maggiore per i genitori è stare al passo con le continue fluttuazioni dell’umore e del modo di porsi dei propri figli, che passano da momenti di indipendenza e relativa maturità a momenti di puro infantilismo (della serie “neanche a tre anni facevi così!”). I teenager dimostrano il loro disagio passando dalla collera alla provocazione, dalla paura alla tristezza, dal so tutto io alla totale confusione.
Dire di no: stabilire delle regole ed essere coerenti
La prima regola per un genitore è stabilire delle regole ben precise e di attenersi ad esse! Avere le idee chiare su cosa è giusto e cosa no contribuisce enormemente a far sentire i propri figli al sicuro. Permette loro di lanciarsi nel modo esterno sapendo di avere un porto sicuro a cui tornare. I giovani, infatti, pretendono dagli adulti dei limiti e delle regole chiari. Ciò che li destabilizza è l’incoerenza ed i NO non motivati. Allo stesso tempo, è fondamentale essere aperti ad accogliere il nuovo individuo che sta emergendo (e che voi non conoscete!), accettando la sua personale ricerca d’identità e le molte sembianze che potrà assumere (finché non troverà quella giusta per sé stesso/a).
Essere positivi e fiduciosi
Altro compito dei genitori è riuscire a mantenere una visione positiva e fiduciosa nei confronti del bambino che era e dell’adulto che diventerà, in modo da facilitare il loro processo decisionale e far aumentare la loro autostima. In poche parole è fondamentale riuscire a trovare un equilibrio tra la necessità di dire dei no motivati e sostenuti da regole ben precise e la capacità di mantenere uno sguardo aperto e non giudicante nei confronti del nuovo individuo che sta sbocciando davanti a noi!
Il rifiuto e il bisogno di scontro caratterizzano l’adolescenza
La teoria è bella ma poi in pratica si sa che le regole nel periodo della pubertà vengono rifiutare e messe in discussione perennemente. Ogni cosa che dice il genitore è sbagliata per partito preso. Ciò accade perché i ragazzi hanno un vero e proprio bisogno di genitori con cui lottare, contro cui polemizzare, con cui scontrarsi. I litigi spesso sono un modo che serve agli adolescenti per capire cosa pensano veramente e trovare così, un po’ alla volta, la loro strada. Non bisogna convincerli a pensarla come noi, piuttosto insegnarli ad avere un conflitto e saperlo risolvere in modalità vinci-vinci.
Ovviamente ci sono momenti in cui è indispensabile dire di NO con fermezza!
Trovate il giusto equilibrio per far sentire vostro figlio sicuro di sè
Se un ragazzo sente che i confini sono troppo fragili e che potrà abbatterli facilmente, sarà insicuro e spaventato. Ciò incoraggia la sua distruttività invece che la sua creatività. Allo stesso tempo però una disciplina esagerata, un atteggiamento troppo moralistico, rischia di essere controproducente perché genera un’intima ribellione, un segreto disprezzo, una sottomissione risentita di chi subisce una prepotenza. Una situazione simile può portare i ragazzi ad avere atteggiamenti estremistici come atto di ribellione.
Dimostrate loro che ascoltate e valutate attentamente le loro richieste
Infine, un altro aspetto fondamentale da tenere a mente è il fatto che i genitori possono permettersi di cambiare idea su una determinata questione. Sapere che il proprio genitore si pone delle domande perché ha ascoltato attentamente le opinioni del figlio è un aiuto grandissimo. Ciò dimostrerà un senso di apertura e avrà come conseguenza che anche loro riusciranno a cambiare idea di fronte a delle motivazioni ben argomentate, relative magari ad un NO da parte del genitore.
Le parole chiave quindi per un genitore sono coerenza, forza e flessibilità!

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Dico no a che vada a 250 km di distanza con un gruppo di amici 14nni per trascorrere @da soli” una giornata in un’acqua park + montagne russe. Al mio no risponde con una esagerata protesta e rabbia finì ad esaurirmi