
MIO FIGLIO MANGIA SOLO AL NIDO: AIUTO!
Mio figlio mangia solo al nido: aiuto! Alcune mamme riscontrano questo problema. I loro bambini sembrano mangiare solo al nido, mentre a casa rifiutano e dicono no ai pasti preparati dalla mamma. Valentina di Bella di Genitori Migliori, ha deciso di affrontare questo problema dal punto di vista educativo.
“Il mio bambino a casa non tocca cibo, eppure l’educatrice dice che a scuola mangia di tutto…dovrò crederci?” Se ti riconosci in queste parole, fai un sospiro di sollievo. Oggi parliamo proprio di questo tema, ma non dal punto di vista medico, bensì educativo. Se un figlio mangia solamente al nido, infatti, le preoccupazioni legate alla crescita si sedano attraverso un controllo pediatrico, ma…chi rasserena mamma e papà rispetto le abitudini adottate a casa? Come ci conferma la nostra psicologa perinatale Arianna Terrana, oggi sappiamo che le implicazioni psicologiche del cibo sono fondamentali fin dalla fase neo-natale. Da qui, deriva il desiderio materno di favorire una buona relazione con la routine del pasto fin dai primi anni di vita.
Oggi voglio condividere con te 3 strategie quotidiane e 2 considerazioni utili da fare, se tuo figlio mangia solamente al nido.
Mio figlio mangia solo al nido: considerazioni utili da fare
Partiamo proprio da queste ultime. Quando l’alimentazione del tuo bambino desta dubbi, la prima domanda da porsi è “Ma non mangia DAVVERO niente?” Spesso, infatti, il bimbo non mangia nulla, bensì fuori pasto o cibo poco sano. L’obiettivo, in tutti questi casi, non è effettivamente medico, ma educativo. Le tue energie e i tuoi interventi, quindi, dovranno andare nella direzione di un cambiamento nel contesto della routine famigliare. La seconda riflessione da fare quando tuo figlio mangia solamente al nido, é considerare la forza del gruppo di coetanei e dell’esempio.
A scuola, infatti, i bambini sono naturalmente incoraggiati ad apprendere e seguire le azioni compiute dai coetanei: ecco un motivo per cui mangiano più facilmente! Mangiano tutti e tutti insieme. Cosa puoi fare per riprodurre un risultato simile? Darti il tempo e il privilegio di condividere il pasto con tuo figlio. Nel processo di crescita, sopratutto nei primi 7 anni di vita, nulla è più potente della forza dell’imitazione.

Mio figlio mangia solo al nido: 3 strategie utili
Ma quali sono le soluzioni pratiche, che puoi applicare in casa per favorire il pasto? Ecco a te 3 tra le strategie utili!
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Coinvolgimento
Se tuo figlio mangia solamente al nido, coinvolgilo nella preparazione del pasto per la famiglia, senza focalizzare l’argomento su di lui.
É una strategia che fa leva sul naturale desiderio dei bambini di sentirsi utili per le persone che amano. Il tuo piccolo s’illumina ogni volta che hai bisogno di un aiutante e quel supporto speciale lo trovi in lui. Allo stesso modo, si irrigidisce se sente che la conversazione verte sulla sua persona e sull’influenza che vuoi assumere. Perciò, cara mamma, il primo suggerimento consiste nel valorizzare la routine del pasto come momento di vita familiare a cui far partecipare il tuo bambino con entusiasmo, sin dalla preparazione. Evita di mettere l’accento sulle dinamiche personali del piccolo e l’atto del mangiare. Sposta l’attenzione sul desiderio di sentirsi parte della famiglia, affidando al bambino dei compiti commisurati all’età.
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Incoraggiamento
Se tuo figlio mangia solo al nido, incoraggia la sua curiosità creando “una storia” attorno al cibo, alla sua origine, la sua coltura. Nelle scuole, ad esempio, si è verificato che la possibilità di coltivare delle piantine insieme ai piccoli, li rende più propensi ad alimentarsi di quanto raccolto. Si tratta ancora una volta del coinvolgimento dei bambini, che, se resi partecipi della vita in cui sono immersi, mostrano le loro innate risorse. Un modo alternativo per favorire questo processo, potrebbe esser raccontare la storia dell’alimento, spiegando da dove viene, come è giunto fino alla tavola. Non importa sia reale, ma realistico. Il mondo infantile è animato, curioso, acquista valore tutto ciò che è caricato di un significato. Serviamoci di queste conoscenze per facilitare la comunicazione e la sintonizzazione con i più piccoli.
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Attenzione a come si propone il cibo
Se tuo figlio mangia solo al nido, prova a notare la modalità con cui presenti il cibo nel piatto. L’esperienza del pasto è anzitutto sensoriale: non solo per il gusto, anche per la vista! Forme e colori sono essenziali quando si parla di alimentazione infantile, perché attirano o meno il bimbo, decretando la sua maggiore o minor disponibilità ad assaggiare.
Soprattutto dai due anni, questo processo si rende via via più evidente. Spesso, per agevolare il piccolo, sminuzziamo carni, verdure, frutta, proponendole al bimbo in una forma per lui irriconoscibile e poco attraente. Dimentichiamo che il bisogno di autonomia e comprensione del mondo a cui partecipa, se non soddisfatti, irrigidiscono il bambino. Quindi, quando dovrai tagliare o mescolare, prova a farlo direttamente quando il piatto è posto di fronte al tuo piccolo. Lascia che la vista della pietanza appaghi la sua vista e il suo interesse. Esattamente come accade per noi adulti, che tagliamo il cibo prima di gustarlo, quando siamo seduti al tavolo!
Se questo articolo ti è stato utile, puoi raccontarci la tua esperienza commentando o se hai avuto un’esperienza particolare riguardo questo argomento, scrivi a info@mimom.it, la redazione sarà felice di ascoltare la tua storia e valutare assieme come condividerla con altre mamme per aiutarle a superare situazioni simili.

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Per anni ho varcato le soglie dei più diversi servizi educativi di Milano e nel mio viaggio ho appreso tanto dalla “scuola” più formativa di tutte, l’esperienza umana. Nessun percorso di crescita può essere armonioso senza il sostegno consapevole di mamma e papà. Nasce così il servizio Genitori Migliori, che vuole rendere giustizia alle famiglie, riconoscendole come prime vere guide dei figli, dotandole di strumenti pratici, spendibili nel quotidiano.
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