Quattro giorni a Marrakech: Dove alloggiare, cosa fare e dove acquistare.
Souq, ristorantini, piazze, musei… Marrakech è la regina del turismo marocchino. Una città vivacissima, colorata e profumata che inebria chi la visita a tal punto di far nascere il desiderio di tornarci nuovamente ancor prima di averla lasciata. Una città incantata da incantatori. O la si ama o la si odia. Noi l’abbiamo amata fin da subito. Vi racconto i nostri quattro giorni a Marrakech immersi nel verde tropicale e nel caos cittadino.
Prima di partire non avrei mai potuto immaginare che a Marrakech potessero esistere degli alberghi e dei Riad mozzafiato. Noi alloggiavamo fortunatamente in uno di questi. Lontano dal caos cittadino, a lato della famosa Palmeraie (un’oasi verde caratterizzata da palme e aranci), si trova il Dar Ayniwen Garden Hotel & Bird Zoo. Un cinque stelle con poche camere e suite, pensato appositamente per poter offrire ai propri clienti un’ esperienza unica. Luogo incantato, immerso in un parco naturale senza confini, il Dar Ayniwen Garden, offre un servizio eccellente ed una premurosa attenzione ad ogni minimo particolare. Come questo albergo ne abbiamo visti molti altri, come la Mamounia per esempio, un vero e proprio hotel da sogno dove personaggi famosi come Liz Taylor, hanno deciso di soggiornare.
Oltre agli alberghi, Marrakech offre degli alloggi molto caratteristici chiamati Riad. Esistono Riad di livello in centro città o in location private nascoste davvero in luoghi inaspettati, a volte anche leggermente periferici e circondati da degrado. Tutti davvero di grande stile, nel servizio e nell’accoglienza. I Riad a differenza degli alberghi, sono le tipiche case marocchine con soffitti altissimi e costruiti attorno ad un patio. Si sviluppano solitamente su più piani e spesso ospitano Hotels e B&B. I Riad negli ultimi 30 anni sono rinati e rappresentano un simbolo della tradizione marocchina. Avrete l’imbarazzo della scelta.
Quattro giorni a Marrakech sono davvero pochi per esplorare tutto quello offre quest’affascinante città, per questo motivo vi segnaliamo alcuni luoghi d’incanto e musei che abbiamo personalmente visitato e che crediamo valga la pena non farsi scappare.
Partiamo dalla famosissima Piazza Jeema el-Fna. Un vero e proprio palcoscenico. Uno spettacolo fantasmagorico di danze, colori, rumori ed odori. Se non siete amanti del caos, direi che non fa per voi; se invece amate immergervi e tuffarvi nella bolgia, Jeema el-Fna rapirà i vostri sguardi. Uno show che comincia al calar della sera e termina le prime ore del mattino. Artisti, attori, acrobati, incantatori di serpenti e danzatrici del ventre rapiranno la vostra attenzione. Nella piazza si può prendere posto sulle panche delle bancarelle locali per degustare tajine e specialità tipiche marocchine mentre si osserva questo spettacolo indimenticabile. Chi invece non avesse più voglia di rimanere immerso in quel caos, può spostarsi nelle terrazze dei caffè che affacciano direttamente sulla piazza e permettono comunque di godere dello spettacolo dall’alto.
Se invece avete voglia di calma e silenzio, la Palmerie è il luogo adatto. Soprannominato il polmone verde di Marrakech, la Palmeraie (il palmeto) è un’immensa distesa di circa 100,000 palme da dattero piantate dalla dinastia almoravide su un terreno di 13,000 ettari. Situata sulla parte nord-occidentale della città, la Palmeraie si contraddistingue come l’oasi fresca di Marrakech. Un circuito di 5km colonizzato da ville e resort di lusso, che può essere esplorato a dorso di un dromedario, guidando un quad o facendo anche un giro in calesse della durata di circa due ore, partendo dalla piazza Jeema el-Fna.
Da non perdere Le Jardin Majorelle, i giardini che Yves Saint Laurent ha donato alla città di Marrakech. Originariamente appartenenti al pittore Jacques Majorelle, questi giardini contano 300 specie botaniche differenti provenienti da cinque continenti. Uno spettacolo senza fine che circonda la villa stile liberty, acquistata nel 1980 da Yves Saint Laurent e dal suo compagno Pierre Bergé. Villa che oggi ospita il Museé Berbère ed una collezione di abiti ed accessori firmati Saint Laurent, a dir poco strepitosi. Siamo rimasti totalmente affascinati dalla bellezza dei giardini, dalla cura e dalla perfezione di ogni singola pianta presente. Cactus, palme, cipressi, banani, limoni, olivi, piante acquatiche, bambù e piante da giardino danno vita a questo parco realizzato nel centro della città nuova. Una vera e propria opera d’arte che viene considerata l’Eden di Marrakech.
Per concludere il viaggio, i nostri amici marocchini hanno organizzato per noi una gita fuori porta. Hanno affittato un pulmino con conducente ed insieme ci siamo diretti verso le montagne. Destinazione: Valle dell’Ourika. Per gli amanti della natura direi che è un’escursione da non perdere. Costeggiando il fiume dell’Ourika (ai margini del quale sono stati costruiti dei graziosi ristorantini marocchini) e scalando pian piano la montagna attraverso sentieri, passaggi e ponti fatiscenti, si raggiungono i 1700m di altezza. La particolarità è che man mano che si sale, si incontrano vere e proprie cooperative locali di produzione artigianale; piccoli chioschi dove abbeverarsi e che, grazie all’utilizzo dell’acqua proveniente dalle cascate, riescono a mantenere le bevande fresche e dissetanti senza utilizzare frigoriferi. Accanto a questi chioschi i proprietari hanno organizzato dei veri e propri angoli relax, curati nei minimi particolari con tappeti e divani colorati. Chioschi a totale disposizione dei turisti per permettere loro una sosta prima di riprendere l’escursione verso le cascate. A 1500m si trova la prima cascata, mentre a 1700m si incontrano le cascate più alte del fiume. Questa gita è adatta a viaggiatori più avventurosi, visto che la scalata tra rocce scivolose e passaggi non è molto semplice e per farlo si devono indossare abiti adatti e scarpe comode così da evitare di cadere. Davvero uno spettacolo indimenticabile!
Un consiglio spassionato per chi volesse fare degli acquisti di prodotti tipicamente marocchini, è quello di evitare di comprare nel centro della città e preferire l’acquisto dove gli articoli vengono originariamente prodotti. Come nelle cooperative per esempio. Noi infatti abbiamo acquistato un tappeto Berbero proprio qui, nella Valle dell’ Ourika, ed il prezzo ovviamente è stato abbattuto almeno del 50% rispetto ad un acquisto in centro città. Il prodotto inoltre è di ottima qualità e ci è stato venduto come tale. A volte a Marrakech i venditori aumentano i prezzi raddoppiando o anche triplicando la somma originaria. La ragione è semplice, i locali vivono di turismo ed il turismo rappresenta la prima fonte di guadagno. Per questo motivo giocando a rialzo e consapevoli di intraprendere una trattativa, partiranno sempre da prezzi più alti.
Quindi la prima regola per acquistare a buon prezzo è quella di contrattare sempre e comunque per qualsiasi prodotto si desideri acquistare. Importante ricordarsi di contrattare con cordialità e garbo, senza mai cadere nell’arroganza e nella maleducazione. Perché i marocchini sono persone molto cortesi, gentili ed accoglienti, ed il rispetto è assolutamente necessario.
Tirando le somme, quattro giorni a Marrakech non ci sono assolutamente bastati per visitare tutti i luoghi che ci eravamo prefissi. Abbiamo deciso di non riporre la guida nel cassetto e lasciarla sul comodino per poter continuare nella nostra prossima visita, ad esplorare angoli e meraviglie che questa stupefacente città imperiale generosamente ci offre.
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