
LO SVEZZAMENTO: LA MIA ESPERIENZA DI QUALCHE ANNO FA!
Lo svezzamento: un momento molto delicato sia per il bambino che per la mamma. Le storie sono tante, tutte diverse tra loro: catastrofiche, simpatiche, simili o addirittura totalmente inaspettate, ma comunque sempre uniche. Oggi Elisabetta Pieragostini ci racconta la sua!
Lo svezzamento è quel momento tanto temuto quanto desiderato che arriva in men che non si dica e che declassa noi mamme dal ruolo assoluto di Madre Tetta da Forlimpopoli. Ogni esperienza è diversa, così come lo è anche ogni approccio. In questo post vi racconto il mio percorso con Matilde e Viola che risale ormai a qualche anno fa.
Lo svezzamento: la tua tetta, madre, non è per sempre, fatemi magna’
Care mamme e cari papà, perché la community dei super papà è molto attiva, oggi voglio parlarvi dello svezzamento. Voi direte ma sei esperta? Lo hai fatto recentemente? Ma soprattutto, SEI PAZZA? Non lo sai che plotoni di mamme super esperte sono pronte a spararti al primo fruttino grattugiato falso? Vuoi essere mandata in esilio?
Rispondo con ordine, amiche. La mia esperienza con lo svezzamento risale a ormai diversi anni fa, vista l’età delle mie ragazze, 11 e 9 anni, ma certe cose non si dimenticano e magari possono essere sempre utili perché non è che i bisogni primari di un essere umano possono essere sempre soggetti alle mode social, no?

La MIA esperienza con lo svezzamento: ho rischiato di bruciare il telefono di mia madre
C’è stato un momento in cui sono stata affetta, come tante mamme alla prima esperienza, dalla sindrome della Telefonata Compulsiva a Mi’ Madre, scientificamente dovrebbe chiamarsi proprio così.
“Mamma, ha fatto due grammi in più di cacca, dici che devo chiamare i sommozzatori?”, “Mamma, non fa abbastanza puzzette. Saranno necessari gli artificieri per farla brillare?” e via così. Vi prometto che se arrivate alla fine di questo post vi sentirete molto più tranquille e meno ridicole. Svezzamento, dicevamo. Il pediatra è stato fantastico, mi diceva: “Signora, non deve spaccare il grammo nei dosaggi, le darò delle indicazioni ma poi lei avrà sicuramente occhio nel preparare i cibi.”
Ma siamo sicuri? Gli occhiali non li porto, le lenti a contatto neanche, ma tutto quest’occhio, non mi sembrava mi appartenesse. Ogni volta ne facevo o troppa, e la finivo di mangiare io, o poca che piangevano perché avevano ancora fame. Sono cresciute belle ed in salute comunque e non le ho mai avvelenate, cosa probabile vista la mia poca attitudine con la cucina.

Svezzamento bambini? Ecco i miei consigli da buona vergara
Proviamo a fare una lista più o meno seria di quello che posso consigliarvi sullo svezzamento, se sarà necessario lo psichiatra, non cercatemi per la fattura. In linea di massima diciamo che ho usato il buon vecchio metodo della nonna, con supporto pediatrico ovviamente. E devo dire che mi sono trovata decisamente bene.
Prima di passare ai consigli mese per mese, due su tutti prescindono dallo svezzamento in quanto tale. Tanto buon senso e amore; lo so che gli ormoni potrebbero fare ancora le bizze, ma con un briciolo di lucidità tutto sarà più semplice. Comunicate con i papà; non escludete i vostri partner da questo momento, sono genitori tanto quanto voi e possono avere un occhio meno ormonale del vostro, non ve la prendete, eh?
Come si comincia lo svezzamento bimbi: boccone dopo boccone
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3 mesi e mezzo circa
Ho iniziato a sbucciare la prima frutta fresca di stagione. In genere un quarto di mela o un quarto di pera con qualche goccia di limone, per iniziare a preparare i loro piccoli pancini a cibi diversi dal latte.
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4 mesi circa
Ho sostituito un pasto, ovvio di latte, gli scampi ancora non li avevano mai mangiati, con uno yogurt al naturale. Ai genitori più bravi di me consiglio di farlo in casa, io non mi sono mai azzardata. Allo yogurt si può aggiungere un bel cucchiaio di frutta sempre fresca, quindi sempre a sbucciare, come mela, pera o banana e un cucchiaino di biscotto granulare. Che squisitezza, che bontà, io mi facevo gatta per finirlo quando loro non lo terminavano. Buffe con la bocca piena, io andavo veloce e spesso poverine scoppiavano;
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5 mesi e mezzo circa
Il momento del brodo vegetale. Tutti pronti a preparare un brodo vegetale?
- Peliamo 3-4 carote
- 3-4 patate
- Tagliamo 4-5 pezzi di bieta
- E infine 200-300 grammi di zucca.
Fate bollire tutto in acqua mi raccomando, lo preciso perché avendo poca dimestichezza in cucina ho chiamato mia madre per sapere quanta acqua era necessaria. Poi fate bollire per 10-15 minuti e così avete il brodo per un po’ di giorni. Al momento del pranzo preparate con questo brodo un buon “pancottino” un po’ di brodo fatto da voi:
- 3-4 fette di biscottate per bambini (io usavo le Bioglut)
- ½ cucchiaino di olio
- ½ cucchiaino di Parmigiano.
Quanto mi piaceva, se non lo terminavano ovviamente eccomi pronta a pulire il piatto, mi sa che io ancora sto alla fase dello svezzamento! Dopo 10 giorni: al brodo potete aggiungere altre verdure:
- 4-5 foglie di spinaci
- 5-6 fagioli
- 3-4 cucchiaini di lenticchie.
- Potete aggiungere anche circa 40 grammi di carne cotta al vapore e frullata. Per la carne, mi raccomando, quella di prima scelta, così inizieranno ad assaggiare un po’ di tutto.
La MIA esperienza con lo svezzamento dai 6 mesi di Matilde e Viola
Dopo 15-20 giorni dall’arricchimento del brodo vegetale e dall’inserimento di un po’ di carne frullata, ecco il menù che tutti i bimbi vorrebbero mangiare, almeno per Matilde e Viola è stato così.
- Colazione: latte + 1 biscottino;
- Pranzo: minestrina o pancotto con brodo vegetale, dopo 40 grammi di carne o pesce surgelato o prosciutto cotto o crudo dolce, frutta mela, pera, banana o prugna;
- Merenda: latte o yogurt con 4-5 biscotti o frappè di latte e frutta;
- Cena: attendere altri 15 giorni e poi aggiungere una pappa come al pranzo, dopo un formaggino.
Questo si che è menù di tutto rispetto, sembra di mangiare da Uliassi!
Perché parlo di MIA esperienza con lo svezzamento?
Quando si parla di bimbi, soprattutto online, è come camminare su un terreno minato. Tanto minato. Parlo di MIA esperienza con lo svezzamento perché questi sono i consigli che sento di condividere in base a quanto successo nella mia famiglia, ovviamente col supporto del pediatra. Poi ci sono le famiglie vegetariane, quelle bio, i genitori che seguono la macrobiotica e chi più ne ha più ne metta. In base al mio percorso con Matilde e Viola e, soprattutto, in base alla salute che hanno sempre avuto, grazie al cielo, nella loro crescita, sento di condividere con voi il mio percorso perché spero possa rendere più tranquilla questa transizione a molti genitori. Lo svezzamento rappresenta infatti una transizione, un cambiamento, una scoperta, sia per il bimbo che per i genitori, soprattutto se alla prima esperienza, e posso ben capire quanto questo possa generare ansie.
Tutti i bimbi sono diversi: gusti diversi e tempi diversi
La cosa importante da comprendere è che ognuno ha dei tempi diversi, anche di accettazione, le mie ragazze hanno seguito entrambe lo stesso percorso e sono venute su benissimo, tutto molto naturale e graduale. Per mia fortuna non ho avuto problemi di sputacchi di pappe, o facce strane o schifate, però succede eccome e voi non disperate: con tanta pazienza, giochini, aeroplanini ci riuscirete. Se gli aeroplani non funzionano fate come facevo io quando c’erano i giorni no, che magari non avevano tantissima fame, prima di lavare il piatto con la mia bocca, cantavo “Aeroplano che te ne vai lontano da qui chissà cosa vedrai…” e alla fine vedevano la mia bocca grande come quella del lupo di Cappuccetto rosso. Scusate, vi ho regalato un’immagine pietosa, lo so.
Svezzamento: la gioia di crescere, non una tragedia
Per molti genitori il momento dello svezzamento può essere quasi simile a una tragedia greca per diversi motivi. Se i vostri bimbi non hanno problemi di salute, di intolleranze o di allergie, cercate di vivere questo periodo con serenità senza farvi prendere da ansie inutili quando sentite pianti, strilli e rifiuti. Bisogna comprendere e accogliere il fatto che lo svezzamento è un momento di separazione per i bambini che bevevano il latte dalla tetta della mamma, ma anche dal biberon, perché comunque si tratta di vicinanza fisica.
Ci sono componenti psicologiche da gestire, personalmente vederle crescere mi dava tante soddisfazioni, perché mi dicevo che tutto sommato ero stata una madre discreta. La cosa bella dello svezzamento, ma anche nella scoperta del cibo in seguito nei periodi successivi, era quando le mie bambine scoprivano tutto con le mani, toccando, si sporcavano e io le lasciavo fare, poi si leccavano le manine, ma questi momenti erano fondamentali per la loro scoperta. Lasciateli esplorare e conoscere il cibo che poi gusteranno con tanti sorrisi sdentati.
Condividere il pasto anche durante lo svezzamento
Trovo bello condividere i momenti dei pasti anche durante lo svezzamento lasciando che i bimbi mangino insieme a mamma e papà per socializzare fin da piccolissimi, ovviamente con un minimo di organizzazione. Per quei momenti preferivo la televisione spenta per dialogare anche quando facevano facce buffe e sputacchiano dappertutto, ma naturalmente qui non siamo talebani e il mio ruolo non è quello di maestrina so tutto io.
Questa è stata la mia esperienza
Il mio consiglio da mamma
Il consiglio vero, secondo me, è di iniziare lo svezzamento quando il vostro bambino è pronto, quando vedete che vuole provare, che è curioso. Una cosa che ho fatto per introdurre altri cibi nel corso del tempo è stata quella di osservare la loro faccia mentre mangiavo delle cose a loro proibite. Pian piano gliele ho fatte assaggiare.
Questo, mi raccomando, seguendo soprattutto i consigli del vostro pediatra.
Svezzamento: la paura passa, la condivisione e l’amore per il cibo restano
Quando si è genitori alle prime armi si ha paura di tutto. Si vedono quei buffi esserini indifesi e siamo noi a doverli proteggere da tutto. Il cibo però è una cosa bella e le prime esperienze attraverso cui noi guidiamo i nostri bimbi sono importanti basi che costruiranno il loro carattere, la loro curiosità, il loro spirito. Facciamo in modo che amino la scoperta di sapori nuovi, che acquisiscano il gusto per le cose buone e il piacere di condividere il momento della tavola con amici e familiari.
Oggi a me tocca uno svezzamento diverso, quello preadolescenziale di Matilde. Vi assicuro che preferivo gli aeroplanini alle gite a quel paese che scintillano dagli occhi di una bimba che sta diventando donna. Ma è il bello della vita e per me sarà sempre una grande avventura.
Grazie per essere arrivati fin qui, buono svezzamento e in bocca al lupo a tutti.
Evviva le bietoline e i sorrisini sdentati!
E voi a che punto siete? Appena cominciato? Dai raccontatemi qualcosa di bello (o brutto) nei commenti!

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Imprenditrice marchigiana laureata in Scienze della comunicazione. Negli anni ha acquisito anche un master in Scienze della Risoluzione di tutti i problemi delle figlie. Legge, mangia, sogna, scrive e inventa favole. Ogni tanto prova anche a dormire.
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