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ATTACCO AL SENO CORRETTO PER EVITARE RAGADI

Scritto da Chiara De Pasquale – Ostetrica il .

Attacco al seno corretto: come posizionare il neonato per evitare le ragadi. La nostra ostetrica di fiducia, Chiara De Pasquale ci dice cosa fare e cosa non fare.

Quando sentiamo racconti di allattamento ci sembra che qualsiasi mamma, che abbia allattato, non si sia fatta mancare l’esperienza delle ragadi. Sembra quasi automatico. Come se dovessimo sopportare per forza questa fase, come se fosse normale. Perché? Perché il nostro seno e soprattutto i nostri capezzoli non erano abituati ad una stimolazione tanto intensa. E così spesso molte donne sopportano, non si prendono cura del seno e soprattutto, cosa ancor più grave, non prevengono! L’attacco al seno corretto evita le ragadi.

Allattare al seno

Attacco al seno corretto: chi ben comincia è a metà dell’opera!

La prevenzione parte, infatti, dall’essere consapevoli che quel fenomeno non è normale e va quindi evitato. Quindi è necessario fare in modo che non si verifichi. Ecco, tutto ciò che riguarda “il dolore” dell’allattamento non è normale, occorre prevenirlo. Allattare non è doloroso, se si ben comincia! Credetemi, non c’è situazione migliore dell’allattamento per cui sia vero il detto “Chi ben comincia è a metà dell’opera.” … Quasi quasi direi anche, molto più della metà dell’opera! Che cosa voglio dire? Intendo sottolineare l’importanza focale delle prime ore dopo la nascita e dei primi giorni.

Attacco al seno corretto: quando appaiono le ragadi e cosa sono?

Provate a domandare alle mamme che conoscete dopo quanto tempo dal parto hanno sofferto di ragadi ai capezzoli. La maggior parte delle donne ne soffre già dopo 24 ore e soprattutto nei primi giorni.
Le ragadi sono il disturbo più comune in allattamento e consistono in spaccature di dimensioni più o meno grandi, spesso sanguinanti, che insorgono sul capezzolo. Ce ne sono di diversi tipi, ma la causa principale è sempre una: un attacco al seno non adeguato.

I primi momenti sono i più importanti…

Allattare è una scelta

E quando il bambino si attacca al seno? Ci si auspica prima possibile dopo il parto. Ecco spiegato come i primi momenti siano i più importanti per la prevenzione. Questo non vuol dire che subito dopo la nascita, quando ci stiamo godendo quei primi attimi unici di conoscenza con il nostro bambino, dobbiamo pensare puntigliosamente alla tecnica di attacco al seno, se lui si vuole attaccare. Anzi, gli ormoni stessi che abbiamo in circolo non ci permetterebbero di essere così “razionali”.

Voglio dire, invece, che da quel momento in poi per i giorni successivi occorre dare importanza all’attacco adeguato, molto spesso grazie all’importante sostegno ed accompagnamento di una figura professionale. Se partorite in ospedale, esigete che le ostetriche in turno vi supportino in questo. Il risultato sarà un maggior benessere vostro e quindi un grande benessere per il vostro bambino.

Ricordatevi sempre che se una mamma sta bene anche il suo bambino sta bene.

Come attacco in modo adeguato il mio bambino?

  1. Prima di tutto mettiti comoda.
  2. E’ consigliabile, se si sta in posizione seduta, appoggiare i piedi su uno sgabello per rialzarli leggermente.
  3. Posiziona il tuo bambino con il suo nasino di fronte al capezzolo.
  4. Sostieni bene il tuo bebè, in un modo confortevole per le tue braccia.
  5. Aspetta che distenda il collo e spalanchi la bocca (non accontentarti che la apra poco, dovrà agganciarsi al seno non al capezzolo).
  6. Avvicinalo al seno e ascolta le tue sensazioni. Osservalo.
  7. Dovresti vedere la tua areola più nella parte superiore e quasi per niente nella parte inferiore, il mento del tuo bambino tocca il seno e le labbra sono “a pesciolino”, soprattutto il labbro inferiore è estroflesso. Non dovresti sentire nessun fastidio o dolore mentre il bambino poppa.
  8. Se ti rendi conto che non è così, sgancia il capezzolo dalla bocca del bambino con un dito, senza allontanare il bambino e riprova.

Attacco al seno corretto: consigli utili per la prevenzione

Ecco a voi alcuni consigli utili per allattare:

  • Se un bambino fa fatica ad attaccarsi al seno, da seduta prova a posizionarlo a cavalcioni sulla tua gamba in posizione verticale. La sua testina si fletterà indietro, sostienila bene e attaccalo.
  • Dopo ogni poppata spremi una goccia di latte, spalmala sul capezzolo e lascia asciugare all’aria. Il latte materno è cicatrizzante.
  • Dopo aver fatto asciugare il latte spalmato, utilizza un olio 100% vegetale o una crema apposita per idratare e nutrire la pelle.

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