Diventare mamma: diciamolo, siamo state e siamo tutte due versioni di noi stesse, una prima e una dopo l’avvento della maternità. Vediamo insieme cosa significa diventare mamma e soprattutto cosa cambia nella nostra vita. Ce ne parla oggi Sara Camurri.
Che l’arrivo della cicogna sia stato pianificato, sudato, sofferto, o che si sia trattato di un fulmine a ciel sereno, abbiamo tutte in comune questo dato di fatto: eravamo qualcuno prima e siamo diventate qualcun altro dopo. Diventare mamma ti stravolge la vita.
Aspetta a pensare male. Aspetta a giudicare questo mio (strambo) incipit. Perché ho qualcosa da dirti in merito alla mia personale visione di questo passaggio dal pre al post maternità, di questa trasformazione che la vita ci regala mentre noi l’arricchiamo con una nuova nascita. Qualcosa che non va nella direzione del bene o del male, qualcosa che va nella direzione del… Diverso.
Sì, questa frase l’hai già sentita, lo so. Io stessa l’ho letta più e più volte, ma sai che c’è? Non smette mai di colpirmi profondamente nella sua semplice ed immensa verità. Il concetto che esprime sembra banale, vero? Invece non lo è, caspita se non lo è. Per me non è stato affatto banale affrontare la nascita della nuova me, di Sara come “Sara – mamma di Dario”. Nel mio caso specifico è perfino stato meno faticoso conoscere mio figlio, allattarlo, accudirlo e accettare le sue esigenze emotive, rispetto a conoscere e accudire me stessa nella nuova versione 2.0.
All’inizio non capivo bene dove questa nuova Sara sarebbe andata a parare, onestamente. Era tutto abbastanza offuscato dal post parto, dagli ormoni, dalla stanchezza, dal profumo inebriante dell’esserino meraviglioso che tenevo in braccio e al seno h24. Però percepivo e vivevo l’inizio di un forte processo di cambiamento, sentivo che qualcosa sarebbe andato via e che qualcosa sarebbe arrivato per restare… Per sempre. Quei “qualcosa”, mano a mano che passavano i mesi, sono stati identificati, conosciuti e affrontati, non senza una grande fatica.
Oggi sono mamma da 2 anni e (più o meno) so chi sono, ho qualche ipotesi su ciò che sarò e ho fatto pace con ciò che ero.
E mi credi se ti dico che prima di diventare mamma non sapevo proprio benissimo chi fossi? O meglio, non conoscevo alcune sfumature di me stessa, che, dopo la nascita di Dario, sono diventate tinte forti, sgargianti, a tratti disturbanti. Insomma, con la maternità ho dovuto accogliere emozioni e pensieri davvero potenti, che mi hanno fatta evolvere in una nuova me.
Ti starai chiedendo se questa versione di me stessa mi piaccia oppure no, soprattutto comparandola a quella precedente.
Te lo dico subito: sì che mi piace, anche se ci sono aspetti sui quali ho ancora tanto lavoro da fare per renderli più compatibili con la mia vita. Mi piace il fatto che essere madre mi abbia permesso di conoscere lati del mio essere che non avevo mai sentito prima.
Della serie, wow che figata: “piacere di conoscerti, tu sei la stanchezza perenne?
Tu sei il senso di affaticamento mentale e di sfinimento fisico che si presenta ogni giorno e ogni notte?”.
Ehm… No. Non in questo senso. Tante novità che la maternità mi ha sbattuto dentro l’anima non mi aggradano gran che, non ci dev’essere vergogna nel dirlo. Ma tante altre, tante altre ad oggi si sono rivelate risorse preziose. Mi spiego meglio: non pensavo di essere in grado di fare alcune cose che, da due anni a questa parte, faccio quotidianamente.
Non pensavo che sarei riuscita a: vivere senza dormire, lavorare senza dormire, organizzare le mie giornate lavorative in modo flessibile, accogliere gli imprevisti senza andare nel panico, gestire a livello emotivo il peso del senso di dipendenza perenne, affrontare il senso di colpa, andare oltre i consigli non richiesti e i pregiudizi… Basta dai, mi fermo qui. Ma davvero, la lista potrebbe andare avanti: la maternità mi ha mostrato ciò che posso fare se voglio farlo, ciò che posso essere se voglio esserlo.
Sono certa che anche tu, se ci pensi adesso, dopo avermi letta, individuerai delle risorse positive, tra quelle che la maternità ti ha donato. Skills personali, professionali, relazionali. Oltre la stanchezza, oltre la responsabilità, oltre la versione precedente di te stessa… E’ lì che troverai la forza di abbracciarti e dirti che, così come sei oggi, tra uno scivolone e l’altro, stai andando alla grande.
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Sono una Copywriter Freelance, ovvero una libera professionista che scrive per comunicare i suoi clienti, su web e su carta. Dipendente in agenzia di comunicazione ieri, Freelance per destino, oggi. Da Dicembre 2019 sono anche e soprattutto la mamma di Dario.
Che bell’articolo Sara! Mi ritrovo molto in quello che hai scritto. Anche se la maternità mi ha fatto vedere gli abissi di me stessa (e non è un bello spettacolo, te lo assicuro), sicuramente a livello lavorativo mi ha fatto fare un salto che forse non avrei fatto, o avrei fatto in modo diverso. Sicuramente la super concentrazione che ho adesso nelle ore in cui posso lavorare è qualcosa di fantastico. La mancanza di sonno cronica no, ma sono fiduciosa che un giorno sparirà 😉
Ciao Chiara,
sono felice che le mie parole ti abbiano riportato alla mente e al cuore emozioni e vissuti condivisi.
Come ben sai, anche per me è stato un salto di carriera dettato dal destino questo della libera professione e anche estremamente legato alla maternità..
Negli abissi più cupi ho ritrovato il sole.
Prima o poi ritroveremo anche le energie e dormiremo di nuovo decentemente.
Prima o poi. :)))))
Un abbraccio!
Sara