Come cambia la vita da neo genitori? Come e quando si ricrea la magia dell’idillio? Nessuna formula magica e nessuna falsa promessa. Vi racconto cosa penso sulla nuova vita di coppia.
La nascita di un figlio è la cosa più bella (una tra le, forse sarebbe meglio dire) che possa accadere ma, parliamoci chiaro, è anche un enorme motivo di sconvolgimento degli equilibri e del rapporto con il partner. Prima dell’arrivo del dolce fagottino che ci impegnerà fino alla morte i pensieri, la vita di una coppia è fatta di serate, uscite con gli amici, spensieratezza, sonni tranquilli. Insomma, senza voler fare quelli che “ma tu non capisci perché non hai figli!”, la vita di una coppia che ha appena aperto la porta alla cicogna si anima di nuovi pensieri e nuove preoccupazioni, oltre che di gioia.
Ciò non significa che dopo aver letto il mio articolo dovete andare a farvi chiudere le tube o a farvi preti, ma è bene sapere come cambierà la vostra vita. L’emozione è unica ma è anche impegnativa.
Durante i primi mesi di vita la gestione del bebè è impegnativa. Molto impegnativa. Aggiungiamo i balletti ormonali e le insicurezze, le ansie, la nuova organizzazione, la carenza di sonno. (Avvocaaaatooo, pronto, vorrei un appuntamento). Come neo genitori ci troviamo a fare i conti con:
Le mamme spesso si dimenticano di esistere e di essere persone, in genere diventano un tutt’uno con il loro piccolo, i papà vengono trascurati, cosa che mette a dura prova l’armonia della vita di coppia. Dai due cuori e una capanna, si passa a una casa da dividere in tre, quattro, quelli che volete voi, con problemi annessi e connessi. Certo, bisogna dire poi che a volte la stanchezza e il sonno sono talmente forti che pure l’intimità passa in secondo piano quando si può dormire un po’. Si chiama sopravvivenza.
La nascita di un figlio porta sempre più crisi nella coppia perché si assiste a un fisiologico calo di tolleranza, pazienza e collaborazione. Sembra paradossale, perché sono tutti aspetti che dovrebbero potenziarsi quando si fa squadra, ma non è sempre facile quando esiste un esserino in tutto e per tutto dipendente da te e che occupa tutte le tue priorità perché lui da solo non può fare niente.
Anche se avete instaurato un rapporto solido, fatto di amore e condivisione, l’arrivo di un figlio è un vulcano pronto a eruttare a livello emotivo, perché spesso, sempre, provoca nella relazione la mancanza di tempo da dedicarsi, le proiezioni tutte concentrate verso i figli e si assumono solo i ruoli di padre e madre dimenticandosi quello di coppia.
Gli esperti consigliano ai neo genitori di consultarli alle prime possibili avvisaglie di pericolo per recuperare subito il rapporto di coppia e imparare a gestire la nascita di un figlio.
No, non è un evento drammatico l’arrivo di un bebè, ma può essere traumatico e non dobbiamo nasconderci dietro una narrazione da social solo zuccherina e confettosa.
Lo dico subito: non sono un guru e non sono una terapista, ma ho (ancora) un marito e due figlie preadolescenti e vorrei condividere con voi quella che è stata la mia esperienza. Magari qualcuno all’ascolto può ricambiare con consigli su figli preadolescenti che stanno per trasformarsi in creature aliene. Fatemi sapere.
Una cosa importante da focalizzare è che i problemi li abbiamo avuti tutti, chi più chi meno, ma la volontà di risolverli e la pazienza fanno la differenza. Quando ci si ama e si sceglie di seguire un progetto di vita comune, essere flessibili, pazienti e misericordiosi, fidatevi di zia Betta, fa immensamente la differenza. Altrimenti saremmo tutti al gabbio.
Si dice spesso che la coppia entra in crisi a causa di questo cambiamento improvviso, ma non dobbiamo entrare nella condizione di allarme perenne: con il dialogo e il senso di responsabilità tutto è superabile, è come una montagna da scalare, ci sono diverse difficoltà durante il percorso, ma solo se siamo determinati possiamo arrivare alla cima, stanchi ma felici.
Ricordiamoci che la genitorialità è una grande gioia, una scelta per il futuro, la possibilità di donare al mondo esseri umani migliori e che possano fare, ognuno nel proprio piccolo o nel grande, la differenza.
Quindi, la preoccupazione per la vostra coppia deve venire solo se la crisi perdura e se non si ha la volontà di porvi rimedio. Perché è l’indifferenza il male davvero incurabile.
Gli scazzi, la stanchezza, i battibecchi, le discussioni o qualche notte di passione saltata passano. Ciò che resta è la voglia e la volontà di tenersi stretti nella bufera, di sorridersi e di tenersi per mano nonostante tutto.
Parlatevi, cari neo genitori, non abbiate paura o vergogna di mostrarvi fragili. Perché essere umani vuol dire anche essere fragili e bisognosi di aiuto, di trovare una mano tesa, quella che abbiamo scelto di stringere quando abbiamo detto “Sì” o quando abbiamo stretto per la prima volta le chiavi di casa.
Gli equilibri nella vita possono cambiare tantissime volte, ma si può restare in piedi. Magari a passo di danza, dove una volta conduci tu e una volta conduco io. Fidandosi e affidandosi.
Essere genitori è un viaggio estenuante a volte, è vero, ma è la meravigliosa eredità che state lasciando al mondo. E io vi faccio i miei più luminosi auguri.
Siate felici e amatevi. E soprattutto non ascoltate chi vuole dipingervi solo scenari drammatici.
Buona vita,
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Imprenditrice marchigiana laureata in Scienze della comunicazione. Negli anni ha acquisito anche un master in Scienze della Risoluzione di tutti i problemi delle figlie. Legge, mangia, sogna, scrive e inventa favole. Ogni tanto prova anche a dormire.
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